Stavo per ritirarmi dalle corse nel 2005, quando improvvisamente ho ricevuto una chiamata da Kawasaki per sostituire Alex Hoffman che si era infortunato in Portogallo durante uno show cittadino. Accettai subito l’offerta e saltai su un aereo diretto in Cina.
Era la mia prima esperienza con un motore di quel tipo e con le gomme Bridgestone ma fu un’esperienza bellissima. La Kawasaki era molto bilanciata e, a sopresa, anche divertente da guidare su asfalto bagnato, cosa che non ho mai amato particolarmente.
Nessuno si aspettava un risultato di quel tipo, ero primo e battagliavo con Rossi. Ho terminato la gara secondo e rimarrà un ricordo indelebile nella mia memoria perché è stato il mio primo podio in MotoGP. Tutti furono contentissimi, ingegneri e meccanici, un momento emozionantissimo nella mia carriera.
Dopo questa performance, Kawasaki mi chiese di rimanere come tester e sviluppatore fino al 2009 quando decisero di abbandonare la MotoGP. Ho vissuto in stretto contatto con l’azienda, è stata una grande opportunità nella mia carriera, intensa e con diverse soddisfazioni personali.
Il mio unico disappunto è stata la loro decisione di lasciare tutto ma sono sicuro che tutta quella esperienza abbia aiutato Kawsaki a vincere, in seguito il titolo WSBK.